sabato 29 settembre 2018

Catalogna di Corinto: crostini sfiziosi

Non avevo mai provato la catalogna, se non per fare le puntarelle, ma questi crostini realizzati con le foglie esterne sono stati molto apprezzati. 

Dopo aver ben pulito e lavato la catalogna l'ho messa in acqua fredda e fatta cuocere per circa 10 minuti dal bollore. 
Dopo averla ben scolata l'ho tagliata a pezzi e l'ho ripassata in padella con un giro d'olio, uno spicchio d'aglio, sale e pepe. Ho aggiunto una manciata abbondante di uvetta e ho fatto amalgamare i sapori per una decina di minuti (fino a che la catalogna non è asciutta).
In una padella antiaderente ho abbrustolito delle fette di pane. Tolte quelle, ho fatto tostare una manciata di pinoli e una di semi di girasole che ho poi unito nella padella della catalogna.
Ho sistemato la verdura sul pane, aggiunto un pezzetto di pomodoro secco sott'olio e portato in tavola ! 



domenica 23 settembre 2018

Bocconcini di pollo con zenzero e latte di cocco

Il latte di cocco per i salati è un ingrediente versatile e ben adattabile.
Il suo uso con le carni bianche è un abbinamento noto, qui vi propongo una versione "bastarda" in cui ho unito spezie di uso occidentale a toni asiatici e che fa a meno del curry.

In una padella si mette un giro d'olio, un cipollotto a fettine e uno spicchio d'aglio tritato.
Quando l'olio è caldo si fanno rosolare i bocconcini di pollo (per due commensali circa 250-300 g) salati e pepati. Si uniscono un peperone tagliato a pezzetti della grandezza del pollo, e una piccola mela acidula a tocchetti.
Si aggiunge una lattina di latte di cocco, mezzo bicchiere di brodo, una foglia di alloro, paprika, zenzero (va bene sia fresco grattugiato sia in polvere nella misura di un cucchiaino scarso) e un poco di curcuma per il colore. Il peperoncino è a gusto personale. 
Si fa cuocere coperto per circa 20-25 minuti. Nel frattempo si tostano delle mandorle in un padellino antiaderente e si aggiungono alla preparazione a fine cottura. Si serve con riso bianco. 











domenica 20 maggio 2018

Il gusto del ricordo: polpettone di fagiolini

Estate, fagiolini dell'orto, ricordi di una zia che ha sempre cucinato con maestria... non poteva essere che polpettone genovese !






Siccome condivido pienamente quanto scrive Ale, ricetta e pensieri, vi "linko" direttamente il blog di Menu turistico:

http://www.menuturistico.com/2013/05/ci-vuole-calma-e-sangue-freddo-il.html

Unica differenza per me i fagiolini non sono passati ma tagliati a dadini :), nessun altro gusto oltre all'erba persa (fresca! è indispensabile) ma si sa dei piatti di casa ognuno ha la sua personalissima versione.

Io mescolo circa mezzo kg di patate lessate con 400 g di fagiolini tagliati a pezzetti, due uova, tre manciate di parmigiano grattugiato, tanta maggiorana e il giusto di sale.
Metto in una teglia bassa unta d'olio, livello bene, spolvero di pan grattato e olio e cuocio in forno per circa mezz'ora. 

Ah che voglia di mare e casa e zie e ginocchia sbucciate....

domenica 6 maggio 2018

Focaccia di Recco

Premessa:nel forno casalingo è impossibile farla uguale all'originale... questa comunque è una validissima alternativa :) 
Per saziare la nostra curiosità ecco qui il disciplinare di produzione.

Per una teglia casalinga impasto, prima in una ciotola con una forchetta poi a mano per almeno 10 minuti, 250 g di farina di forza (per esempio manitoba), 30 g di olio evo, del sale e 150 g di acqua fredda
Fatto il panetto si fa riposare per almeno una mezz'ora coperto. Si riprende si divide in due e si tirano due sfoglie sottili sottili.
Io uso prima il mattarello e poi le mani (come per la pizza). Tutto qui, facile e veloce.
Si adagia una sfoglia sulla teglia unta d'olio, con un cucchiaio si mettono dei mucchietti di stracchino (generosi !), si sigilla bene con la seconda sfoglia e su questa si fanno alcuni strappi per far uscire il vapore. Si spennella di olio, si sala e si inforna. 
Forno il più caldo possibile per 15-20 minuti. 



mercoledì 25 aprile 2018

Delizia di limone e frutti di bosco


Una torta dagli accostamenti particolari, profumata di frutti di bosco, limone mandorle. Talmente buona che non sono riuscita a fotografarla da cotta... è finita subito !





Preparo una frolla classica (160 g di farina, 80 g di burro, 1 tuorlo e 1 uovo intero, 1 pizzico di sale, 50-60 g di zucchero semolato) leggermente meno zuccherata del solito perché mi piace il contrasto con la dolcezza della crema.
La stendo nella teglia e la cuocio in bianco in forno preriscaldato a 180° per circa un quarto d'ora. 


La crema frangipane per questo dolce si prepara mescolando in uguale quantità uova, burro, zucchero e farina di mandorle.
Si montano 100 g di burro morbido con 100 g di zucchero fino a che diventano bianchi e spumosi, poi si aggiungono  due uova, sale e 100 g di farina di mandorle facendo ben amalgamare un ingrediente prima di aggiungere il successivo.
La consistenza è piuttosto soda, io aggiungo della farina di mandorle (fino a 150 g a seconda della grandezza delle uova) se non lo fosse a sufficienza.

Dispongo la crema sul guscio di frolla, la cospargo di zest di limone (non trattato e ben lavato) poi aggiungo dei lamponi e dei mirtilli freschi (400 g in tutto).Una variante interessante è sbriciolare sulla frolla prima della crema 4 amaretti...
In forno già a temperatura (180-200 C) per 40 minuti... ma si sa il tempo dipende dal forno... 







lunedì 8 gennaio 2018

LA galette de rois

Alla befana cucino questa ricetta tipicamente francese, burrosa, ricca, deliziosa e di relativa facile esecuzione.
Si tratta di una sfoglia ripiena di crema alla mandorla, nulla più...ma che gusto !

Per la sfoglia se sono di corsa la compro pronta, il problema principale é lo spessore - per la galette de rois ci andrebbe una sfoglia alta circa 3 mm - ed anche un po' il gusto (di solito sono molto meno burrose di quelle casalinghe).

La crema frangipane per questo dolce si prepara mescolando in uguale quantità uova, burro, zucchero e farina di mandorle.
Si montano 100 g di burro morbido con 100 g di zucchero fino a che diventano bianchi e spumosi, poi si aggiungono in due riprese due uova e 100 g di farina di mandorle (1 uovo, metà farina, 1 uovo, metà farina) sempre facendo ben amalgamare un ingrediente prima di aggiungere il successivo. Si termina con i semi di un bacello di vanigliaUn pizzico di sale ovvio, non guasta.
La consistenza è piuttosto soda, io aggiungo della farina di mandorle (fino a 150 g a seconda della grandezza delle uova) se non lo fosse a sufficienza. Si conserva in frigorifero fino al momento di usarla. 


Si prendono quindi due dischi di pasta sfoglia di uguale dimensione, si bagna bene il bordo con acqua e si distribuisce la crema terminando a circa 1 cm dal bordo. 




Si ricopre con il secondo disco di sfoglia e si premono ben bene i bordi per sigillarli. Se utilizzo la pasta sfoglia "compra" io di solito arrotolo leggermente i bordi per evitare fuoriuscite di crema. Con il coltello, volendo, si incidono i bordi per fare una sorta di festone decorativo. 
Si ricopre la superficie con uovo sbattuto per dorarla e si mette in frigorifero per circa mezz'ora. 

Si prerisclada il forno a 200 gradi, si riprende dal frigo la torta e si ricopre ulteriormente con uovo sbattuto. 
Con un coltello appuntito si decora la superficie e si fanno dei piccoli buchi sulla torta per far fuoriuscire l'aria. Non bucate la parte centrale della torta altrimenti rischia di aprirsi.
Si fa cuocere un'ora e venti minuti o fino a quando non è ben dorata in superficie. Dopo 20 minuti si abbassa il forno a 180 gradi e dop altri 20 minuti si finisce di cuocere a 160... ma come sempre ognuno fa i conti col proprio forno ! 

E come dicevano due famosi cuochi dei cartoni: et voilà una bontà !